Lo scorso anno, terminato il giro dei Forti/Monte Maggio a Folgaria insieme a Briz dei Rinco Boys di Trento, ci lasciammo col suo invito a tornare per salire al Rifugio Lancia. | ||||
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Partenza da Lugagnano in una giornata dal meteo alquanto anomalo: una nebbia novembrina circondava le prime colline. La Sp21 sale dolcemente costeggiando il Torrente Arda ed il lago artificiale di Mignano. Giunti a Morfasso si supera l'abitato e nei pressi del cimitero si svolta a sinistra per iniziare la dura salita di Santa Franca. In pochi chilometri si arriva al passo che è a poco meno di 1300mt di quota. Le nubi insistono minacciose. Inizia una discesa tecnica resa ancora più rognosa dal fondo stradale sporco del sedime che il bosco lascia dopo essere stato sferzato da un forte temporale. Scesi fino ad incrociare la Sp51 la si prende svoltando a sinistra ed iniziando un tratto di "mangia e bevi" che ci porta fino al Passo di Linguadà. Ora divertente discesa fino a Bardi, dove troveremo ad accoglierci il sole. Dopo una breve sosta, si riparte ancora in discesa sulla Sp28, costeggiando il Torrente Ceno a tratti gremito di bagnanti. Superato un primo ponte sul torrente inizia una breve risalita verso Varsi. Si torna subito a scendere fino a superare il Ceno una seconda volta. Subito si gira a sinistra sulla Sp69 e si torna a salire, prima dolcemente sull'altra sponda del Ceno, poi in maniera più decisa costeggiando il Torrente Cenedola. Arrivati al ponte che supera anche questo corso d'acqua la salita si fa più decisa nei pressi dell'abitato di Rovina e proseguirà di questo tenore fino a ricongiungersi alla Sp359R poco prima dell'abitato di Bore. Ultimo sforzo in salita e poi veloce e divertente discesa su Vernasca e ritorno a Lugagnano. | ||||
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Il nostro Piergigi è pronto per partecipare alla 19esima edizione della celebre GF Cortina - Dobbiaco. Il giorno precedente alla competizione è votato al ritiro dei pacchi gara, ma anche alla "prova della gamba". Eccolo impegnato nel raggiungimento del Lachwiesenhutte, rifugio nei pressi di Dobbiaco. | ||||
Riedizione della scalata al monte che domina Brescia, il Monte Maddalena, affrontandolo dal suo versante più duro, come si fece l'ultima volta il 18 Agosto 2010. | ||||
Dopo tanto rimandare finalmente è arrivato il momento di un giro nel Parco Regionale della Lessinia. Si parte da Erbezzo e si imbocca la strada asfaltata per Bocchetta della Vallina. Raggiunto il passo, si prosegue in salita regolare fino a Malga Lessinia passando su carrareccia sterrata poco prima di raggiungere la malga. La salita prosegue fino a raggiungere il Rif. Castelberto e la sommità dell'omonimo monte che si affaccia sul Carega, Pasubio e la valle dell'Adige. Ritornati un poco più indietro, si riprende la carrareccia verso Malga Podestaria, poi il rif. Primaneve, su un tratto in falsopiano, quasi un ampia mezzacosta, che permette di dominare tutta la Lessinia. Iniziata la discesa si arriva in breve al rifugio Bocca di Selva. Qui si imbocca un largo sentiero vietato ai veicoli a motore (tutto il resto del percorso non lo è!) e si prosegue la discesa entrando nel Vajo dell'Anguilla. Pochissimi e banali tratti tecnici, il resto è tutto godibilissimo. Si arriva ad innestarsi con la SP13 che con una breve risalita porta ad Erbezzo. | ||||
Partenza da Iseo alle ore 23.30 per questa nottata di San Lorenzo sul Monte Guglielmo. Si percorre la provinciale lungo il lago passando gli abitati di Pilzone, Sulzano e Sale Marasino con traffico inesistente. Giunti a Marone, si devia sulla destra imboccando la SP32 che inizia a salire verso Colpiano e Zone. In realtà qualche tornante dopo aver scavalcato la più recente SPBS510, si devia a destra imboccando la Via Grumello, iniziando una salita ancora su asfalto ma più decisa, fino ad arrivare a Croce di Marone. Ora su carrareccia sterrata inizia la parte più dura della salita, che culmina sui muri cementati tra Malga Guglielmo di Sopra ed il Rif. Almici. Durante la lenta ascesa, giunti fuori dal bosco, splendide vedute sul lago d'Iseo, sulla Val Trompia e sulla Pianura Padana. A contrastare queste luci, in cielo una pioggia di stelle cadenti. Alle ore 5.20, in perfetto rispetto della tabella di marcia, si arriva al rif. Almici, dove ci accoglie un vento gelido. L'alba sta arrivando. Lasciamo i tavoli del rifugio e continuiamo a salire fino ad arrivare sulla cresta, sotto il dosso col monumento del Redentore e qui inizia ad apparire il sole. Ci rimettiamo in moto sulla cresta, fino ad arrivare al Dosso Pedalta, la vetta del Monte Guglielmo, ed iniziamo a scendere un pochino fino a Punta Caravina. Ormai il sole si è già alzato offrendo scorci fantastici. Ora inizia una picchiata su singletrack verso la Val Palot. Durante la discesa si sono avvertiti distintamente i fischi delle marmotte. Si arriva al rif. Medelet e si imbocca una carrareccia sterrata fino a raggiungere l'asfaltata che porta all'abitato di Grignaghe. Ora discesa veloce su Pisogne dove si prende la ciclabile Toline - Vello da poco riaperta dopo una frana. Il lungo lago scorre via con numerosi scorci panoramici ed alle ore 10.30 puntuali si è di nuovo ad Iseo. | ||||
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Si ripete il giro dello scorso 30 Giugno 2013. Questa volta però giunti all'innesto con la SP23 si sale verso la cima del Monte Moria, entrando nel Parco Provinciale del Piacenziano. Al ritorno si percorre a ritroso la stessa strada, proseguento sulla Sp47 fino a tornare a Lugagnano. | ||||
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Accompagnato da Milzo, grande route maker dei BdB, partiamo da Mocasina con l'intenzione di risalire la Val Sabbia raggiungendo Bagolino e da lì eventualmente salire al Passo Maniva per poi rientrare dalla Val Trompia. Tutto bene fino alle prime rampe di salita al passo, dove la mia scarsa condizione ci fa ben pensare di accontentarci del primo traguardo raggiunto con l'arrivo a Bagolino. Torniamo suoi nostri passi giusto per arrivare sul Lago d'Idro e infilarci sotto ad un temporale che ci accompagnerà fino al rientro. Anche questa volta il motto BdB "only right choises" ha avuto ragione perchè su al Passo Maniva la situazione sarebbe stata alquanto dura. | ||||
Partenza da Livigno dirigendo verso l'omonimo lago e costeggiandolo fino quasi a raggiungere l'immissione del torrente Vallaccia. Si devia per affrontare la salita al Passo di Val Trela e raggiunta l'omonima malga si scende in Val Vezzola a toccare il Lago di San Giacomo di Fraele. Si costeggia il lago in direzione di San Giacomo per poi deviare sul sentiero che sale al Passo di Alpisella costeggiando l'Adda. Raggiunto il passo inizia la discesa lungo il torrente Alpisella e poi lungo il torrente Vallaccia, fino a tornare sulle rive del Lago di LIvigno. | ||||
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Sulle strade del vino, inebriati da panorami ed aromi. Da Lugagnano a ritroso verso Vigolo Marchese e poi superate le creste a Diolo si scende nella valle del Chero per iniziare una lunga e dolce salita verso il Parco Provinciale del Piacenziano. Lo strappo di Velleia Romana è solo l'anticipo degli ultimi 3 Km che da San Michele portano in cima al Monte Moria. Poi discesa poco docile verso Lugagnano. | ||||
Partiti da Lugagnano si risalre l'Arda per poi raggiungere I Rabbini e Morfasso. Ora si prosegue verso il Parco del Piacenziano salendo le pendici del Monte Moria fino al Passo di Ca delle Donne e l'ominimo piccolo abitato dove inizia la discesa verso San Michele. Superato Carignone si giunge a Rustigazzo e dopo una breve risalita si torna a Lugagnano. | ||||
Con la prima nebbia di Ottobre si ripete il giro dello scorso 17 Febbraio. | ||||